Negli ultimi anni gli incentivi fiscali hanno rivestito una certa importanza nell’attuazione di determinati interventi. Infatti, grazie ad essi, è stato possibile effettuare grandi operazioni edili. Gli incentivi fiscali vengono riesaminati e prorogati ogni anno, in particolar modo in corrispondenza della Legge di Bilancio, che gli ha riconfermati anche quest’anno. L’obiettivo di queste agevolazioni consiste nell’incoraggiare interventi per la ristrutturazione e la riqualificazione a livello energetico. Il fine ultimo, dunque, è quello di migliorare l’efficienza degli edifici italiani, riducendo le emissioni e il consumo energetico, ma per fare ciò è necessario conferire tutto il necessario sia a privati che pubblici, per far muovere tutti verso la stessa direzione. Il Conto termico è una di questa agevolazioni.
Cos’è il Conto Termico?
Il conto termico è un incentivo economico atto a favorire il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, cercando di aumentare la produzione energetica da fonti rinnovabili. Il conto termico è stato introdotto nel 2013, grazie al D.M. 28/12/2012.
Coloro che intendono usufruire di questi vantaggi, potranno completare gli interventi necessari di efficientamento energetico godendo di un notevole risparmio economico. Aderire a questi incentivi significa far rientrare l’investimento molto velocemente a chi intende effettuare operazioni di questo tipo.
Inizialmente, il Conto Termico, non aveva la stessa formula di oggi, ma dopo i primi anni della sua attivazione, questo è stato rivisto e riaggiornato con nuove modifiche. Ad oggi si potrebbe parlare di Conto Termico 2.0, introdotto nel 2016 grazie al D.M. 16/02/2016, che presenta una notevole evoluzione rispetto al passato. Il metodo per accedere agli incentivi non è cambiato nella sua sostanza, ma la procedura da effettuare è stata di gran lunga facilitata.
Come si richiede Conto Termico
Per accedere al Conto Termico è necessario compilare la domanda, attraverso il portale GSE, entro sessanta giorni dalla data di completamento degli interventi eseguiti. Questo procedimento è denominato ‘Accesso diretto’ ed è indirizzato sia alle PA che ai privati. Il portale GSE pubblica sul proprio sito ufficiale, ed aggiorna regolarmente, un catalogo, dove sono elencati tutti gli apparecchi domestici, con potenza non superiore ai 35 kW, che consentono di usufruire di una procedura più semplice, se utilizzati.
Le ESCO e la Pubblica Amministrazione possono richiedere l’incentivo anche per prenotazione, inviando tutta la documentazione necessaria prima del completamento dell’intervento, in modo da avere sia un acconto, che un saldo una volta terminati i lavori. Ad ogni modo, quando si presenta la domanda, il rimborso delle spese può avvenire in un’unica grande rata, nel caso la somma non superi i 5000 euro, con i tempi che si aggirano intorno ai due mesi. La somma del rimborso è esente da qualsiasi tassazione.
Per determinati interventi, come la sostituzione della caldaia, è obbligatorio presentare la Certificazione Ambientale, necessaria per garantire che l’uso di questa tipologia di impianti comporti una diminuzione delle emissioni nell’atmosfera.
Chi può richiedere il Conto Termico? Quali sono gli interventi ammessi?
Il Governo ha stanziato dei fondi pari a 900 milioni di euro ogni anno per il Conto Termico, mettendoli a disposizione sia dei pubblici che dei privati.
Alla Pubblica Amministrazione sono riservati, in maniera esclusiva, 200 milioni del totale. Fanno parte dei soggetti privati anche le imprese, ma solamente se gli interventi non siano di grandi dimensioni.
I ‘soggetti responsabili’ sono coloro che hanno diritto a godere degli incentivi e che hanno sostenuto la spesa degli interventi.
Per quanto riguarda gli interventi ammissibili, sono garantiti quelli finalizzati al miglioramento dell’efficienza della struttura edilizia, come la sostituzione o l’isolamento dei serramenti. Anche la sostituzione di impianti di riscaldamento con modelli più recenti e performanti e l’installazione di apparecchi di schermature sono compresi tra gli interventi ammessi. L’installazione di impianti finalizzati alla produzione di energie rinnovabili è un’altra soluzione per godere del Conto Termico.
Infine, grazie al Conto Termico, è possibile ottenere rimborsi per la certificazione energetica APE e per la diagnosi energetica. Ovviamente, come per ogni tipologia di intervento, la percentuale di contributo è variabile, insieme al valore massimo di incentivo.
Quali sono le differenze con l’Ecobonus?
Nonostante le finalità tra Conto Termico ed Ecobonus sono praticamente le stesse, è importante evidenziare determinate differenze tra questi due tipi, in quanto è importante considerare quale sia il più vantaggioso per le proprie esigenze.
Innanzitutto bisogna considerare che il Conto Termico è un incentivo economico, a differenza dell’Ecobonus che prevede delle detrazioni. Un fattore che li accomuna, però, è che entrambi possono raggiungere la copertura del 65% del costo di un intervento. Queste due agevolazioni non sono cumulabili.
Il Conto Termico prevede che l’ammontare dell’incentivo sia condizionato anche da altri fattori, come la fascia climatica nella quale ci si trova. Questo avviene perché viene considerato anche l’impiego, a livello temporale, dell’impianto e quindi la possibilità di miglioramento dell’efficienza energetica. L’Ecobonus, invece, varia sempre tra il 50% o il 65% di detrazione.
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